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Chirurgia dell'orecchio medio

È l’insieme di tecniche volte al ripristino delle migliori condizioni anatomo-funzionali.

La terapia chirurgica dell’otite media siero-mucosa consiste nella miringotomia e nell’aspirazione del muco che è indicata quando la durata è superiore a 3-6 mesi di ipoacusia superiore a 40 dB. La perforazione della membrana timpanica si chiuderà spontaneamente in breve tempo; se esistono condizioni che rendono una ventilazione prolungata è necessario ricorrere al posizionamento di un tubo di ventilazione che rimanendo in situ per alcuni mesi che consente di vicariare il funzionamento della tuba.

La terapia chirurgica dell’otite media purulenta cronica esitata in una perforazione della membrana timpanica consiste nella riparazione della perforazione (miringoplastica o timpanoplastica) per via endocanalare o retroauricolare. L’ossiculoplastica è la tecnica chirurgica il cui fine è la ricostruzione della catena ossiculare, ossia il tempo funzionale di una timpaplastica, con risoluzione dell’ipoacusia trasmissiva.

L’otosclerosi, osteodistrofia primitiva, metabolica, geneticamente mediata, interessa la capsula labirintica, generalmente bilaterale, clinicamente caratterizzata inizialmente da ipoacusia trasmissiva, successivamente mista ed infine neurosensoriale.
La terapia chirurgica (stapedotomia o stapedectomia) in anestesia locale o generale consiste in una ossiculoplastica con rimozione della staffa per via endocanalare e nella sua sostituzione con un pistone, di teflon, metallico o misto che pone in comunicazione l’incudine con i liquidi labirintici, consentendo nuovamente la trasmissione dell’onda acustica all’orecchio interno.
Nel post-operatorio il paziente sarà dimesso dopo 48h con l’orecchio tamponato. Il tampone verrà rimosso dopo una settimana. È consigliata una convalescenza di 8-10 giorni perchè si possono avere vertigini oggettive.

La terapia chirurgica dell’otite colesteatomatosa, che viene effettuata in anestesia generale per via retroauricolare, consiste nella timpanoplastica chiusa in cui la parete posteriore del condotto uditivo esterno è conservata con migliore possibilità di recupero uditivo e minore rischio di infezioni ricorrenti, ma è gravata da maggiori rischi di recidiva di colesteatoma; e la timpanoplastica aperta in cui si abbatte la parete posteriore del condotto uditivo esterno, l’esito è un’ampia cavità al fine di esporre meglio la cavità ed è necessaria una concomeatoplastica che consente di ottenere una significativa riduzione dei rischi di recidiva del colesteatoma.
Nel post-operatorio degli interventi di timpanoplastica e ossiculoplastica il paziente sarà dimesso dopo 48h con l’orecchio tamponato per circa un mese. È consigliata una convalescenza di 8-10 giorni. I punti retroauricolari verranno rimossi dopo 10 giorni. Successivamente verrà rimosso il tampone e medicato l’orecchio ambulatorialmente e settimanalmente per circa 40 giorni.

Chirurgia nasale

Deviazione del setto nasale. La terapia chirurgica nasale è essenzialmente funzionale e consiste nella correzione della deviazione del setto (settoplastica) e nel trattamento dell’ipertrofia dei turbinati medi ed inferiori (decongestione dei turbinati). Il paziente viene dimesso dopo 24 ore con tamponi nasali che terrà il giorno dopo l’intervento. È consigliata una convalescenza a casa di 8-10 giorni per ridurre il rischio di saguinamento. Il paziente necessita di fluidoterapia e medicazioni ambulatoriali 2 volte a settimana aspirando le secrezioni endonasali.

Frattura delle ossa nasali. La piramide nasale, a causa della sua collocazione, è frequentemente interessata da traumi che interessano la faccia. È caratterizzata da epistassi, tumefazione e gonfiore del naso, talvolta ferite cutanee e fratture del massiccio facciale.
La riduzione chirurgica, in anestesia locale o generale, permette un riallineamento dei frammenti ossei e deve essere eseguita entro 7-10 giorni dal trauma per evitare un consolidamento anomalo e residuare una deformazione della piramide nasale.
Il paziente verrà dimesso in giornata o dopo 24h con tamponi nasali che verranno rimossi dopo 48h e archetto di contenzione che verrà rimosso dopo 10 giorni. È consigliata una convalescenza di una settimana.

Chirurgia endoscopica nasale

La chirurgia denominata FESS (Functional Endoscopic Sinus Surgery), rappresenta l’unica scelta in caso di poliposi massiva o nei pazienti che non possono praticare prolungata terapia cortisonica, consente attraverso endoscopi nasali e uno strumento che frammenta e aspira i polipi (microdebrider) una asportazione delle neoformazioni polipoidi, restituendo al paziente una fisiologica anatomia nasale.
Il paziente verrà dimesso dopo 24h con tamponi nasali che verranno rimossi dopo 24h. È consigliata una convalescenza di 8-10 giorni. Il paziente necessita di fluidoterapia e medicazioni ambulatoriali 2 volte a settimana aspirando le secrezioni endonasali.

Chirurgia oncologica

Permette il trattamento di tumori e carcinomi. Gli interventi di chirurgia oncologica prevedono un approccio multidisciplinare e la conoscenza approfondita della biologia del tumore.

La laringe è un organo fondamentale in quanto consente la deglutizione, il passaggio dell’aria garantendo la protezione delle vie aeree e la fonazione in quanto sede delle corde vocali. La laringe può essere interessata dal carcinoma specie in pazienti fumatori in quanto le sostanze cancerogene contenute nelle sigarette la attaccano con violenza. Nel caso in cui sia stato identificato un tumore è possibile effettuare interventi chirurgici parziali o demolitivi sulla laringe con vuotamento latero-cervicale delle stazioni linfonodali associata a radioterapia pre o post-operatoria.

I tumori delle ghiandole salivari si presentano come una massa asintomatica a crescita lenta. Talvolta i tumori della parotide possono associarsi ad un deficit del nervo facciale con asimmetria del viso e talvolta dolore che ne suggeriscono la malignità.
L’esame obiettivo ORL associato ad immagini TC e RMN consente di effettuare una diagnosi di benignità o malignità per il successivo intervento chirurgico che rappresenta il principale trattamento.

I principali interventi sulle ghiandole salivari sono:

Chirurgia ambulatoriale

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